Luglio ad Arcevia inizia con il raduno della mitica Citroen DS, un'automobile che ancora oggi suggerisce spunti di riflessione sul concetto di sicurezza stradale e che mantiene intatto il fascino di un ventennio che ha caratterizzato il rilancio economico del dopo guerra in Europa.
La vedremo agilmente circolare per le vie strette del centro storico di Arcevia, Corso Mazzini, Via Ramazzani, per poi muoversi in colonna lungo le strade che conducono verso alcuni dei nostri Castelli Medioevali, una ricchezza artistica del Territorio nelle Marche, che in molti stanno apprezzando.
Ci fermeremo lungo il tragitto per dugestare la prelibatezza di alcuni prodotti tipici, per sorseggiare la qualità di Verdicchio prodotto dalle nostre eccellenti cantine che rappresentano una delle importanti realtà economiche riconosciute a livello nazionale e per trascorrere del tempo in armonia con la natura.
Poi c'è Jean, amico d'infanzia ritrovato, che sa spiegarci in poche parole, tutto il suo amore e la sua passione per la "Principessa" ... così definisce la sua Dea!!!
La DS è stata sempre una attrazione fatale, sin da bambino. Generalmente è un ricordo dell'infanzia, specie per chi ha tra i sessanta e i quaranta.
La forma, la comodità, l'apparente leggerezza e agilità ne fanno un oggetto davvero icona circa il design e lo stile.
Quel che unisce i suoi estimatori, a differenza del resto dei collezionisti, è il suo ruolo in tutte le fasce sociali e di utilizzo. Passiamo da modelli che costano anche trecentomila euro a "racchiette" da 4500 euro. Dal cabriolet al carro funebre per non parlare di ambulanze e consegne di giornali la DS ha trasportato la buona società e i malfattori, i ricchi e i lavoratori, facendo sempre la differenza col resto delle auto che circolavano alla sua epoca.
Auto nata nel 1955 e venduta fino al 1975, ha accompagnato film, storia e fantasia per tutte le generazioni coeve e quelle successive, basti pensare a Fantomas, al commissario Ginko di Diabolik e tutte le produzioni televisive dell'ultimo decennio che stanno rispolverando la dea come riferimento e affermazione di gusto e ricercatezza.
Auto che desta stupore negli occhi dei bambini, ricordi negli occhi degli anziani e curiosità in quelli di chi ha una età di transizione.